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Iscrizione all'AIRE

Si tratta di una banca dati, un registro, gestito dai comuni italiani, dal Ministero dell'Interno in Italia e dalle rappresentanze consolari all'estero. Infatti, l'anagrafe AIRE è gestita dai vari comuni italiani, che a loro volta inviano i dati all'AIRE nazionale, che si trova presso il Ministero dell'Interno, nel Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali. Le anagrafi dei comuni sono costituite da fascicoli contenenti le schede individuali e familiari rimosse dall'anagrafe della popolazione residente in base al trasferimento permanente all'estero, nonché le schede create in seguito alla trascrizione dei registri di stato civile ricevuti dall'estero.

Perché iscriversi all'AIRE?

L'iscrizione all'AIRE - ANAGRAFE ITALIANI RESIDENTI ESTERI - è un obbligo di legge per chi risiede fuori dall'Italia.

Ad esempio, un cittadino italiano che vive in Spagna deve registrarsi secondo le procedure previste dal consolato italiano competente nella sua area geografica o, se non c'è un consolato, direttamente presso l'ambasciata italiana in Spagna o nel paese in cui vive. Con l'iscrizione all'AIRE trasferisci la tua residenza reale nel paese in cui vivi e puoi usufruire dei servizi consolari. Senza l'iscrizione all'AIRE non puoi usufruire dei servizi del consolato o dell'ambasciata italiana.

Il trasferimento della residenza italiana all'estero deve essere dichiarato presso l'ufficio consolare che registra il tuo nome nei registri dell'AIRE. Il Comune di provenienza ti comunicherà l'avvenuta registrazione. Questa iscrizione comporta la cancellazione automatica della residenza dall'APR, l'Anagrafe della Popolazione Residente, del comune di origine italiana.

Quando e come regolarizzare la registrazione?

Entro 90 giorni dalla partenza dal Paese, contattando l'ufficio consolare più vicino al Paese di residenza. L'iscrizione all'AIRE è completamente gratuita. Tutto ciò che devi fare è compilare un documento con tutti i tuoi dati, una copia del passaporto o della carta d'identità italiana e una prova di residenza nella circoscrizione consolare. Oggi le domande di iscrizione all'AIRE si effettuano direttamente online su un portale del Ministero degli Affari Esteri italiano.

Puoi presentare la documentazione anche prima dell'espatrio facendo le dichiarazioni al comune italiano di residenza.

È inoltre importante notificare alla Cancelleria Consolare qualsiasi cambiamento nelle dichiarazioni: cambio di stato civile, nascita di un figlio o cambio di indirizzo. L'aggiornamento dell'AIRE spetta al cittadino, che deve comunicare all'ufficio consolare eventuali modifiche alla dichiarazione entro un termine massimo di 90 giorni.

Le famiglie che desiderano trasferirsi all'estero possono richiedere al comune in cui sono registrate il libretto di famiglia internazionale, un documento gratuito intestato a entrambi i coniugi che può essere richiesto al momento del matrimonio o dopo il matrimonio. Registra i dati dei coniugi e quelli dei figli. Il registro delle famiglie è gratuito, particolarmente utile e valido per tutta la comunità europea.

Devo registrarmi?

La legge del 27 ottobre 1988, n. 470, "Anagrafe e censimento degli italiani all'estero" obbliga le seguenti persone a iscriversi all'AIRE:

  • I cittadini italiani che si trasferiscono all'estero per un periodo superiore a 12 mesi ed entro 90 giorni dalla data del trasferimento;
  • I cittadini italiani già residenti all'estero che successivamente ottengono la doppia cittadinanza italiana;
  • Cittadini italiani nati all'estero e che hanno sempre risieduto fuori dal territorio italiano.

Sono esenti da tale requisito:

  • Chi viaggia all'estero per un periodo inferiore a 12 mesi
  • Lavoratori stagionali
  • I funzionari statali distaccati all'estero e le persone che vivono con loro che sono stati notificati alle autorità locali in conformità con le Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961 e del 1963 rispettivamente, ratificate dalla legge n. 804 del 9 agosto 1967;
  • Soldati italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO all'estero.

Posso cancellarmi da AIRE?

Naturalmente è possibile cancellarsi dall'AIRE:

  • per il rimpatrio in un comune italiano;
  • per il trasferimento in un'altra Cancelleria Consolare o in un altro Paese;
  • per la perdita della cittadinanza italiana;
  • per presunta irreperibilità, cento anni dopo la nascita o dopo due indagini successive;
  • per morte, compresa la morte presunta dichiarata legalmente.

Al momento del rientro definitivo in Italia, dovrai dichiarare il rimpatrio direttamente al Comune italiano, che dovrà comunicare ufficialmente al Consolato Generale del Paese straniero la data del rimpatrio. Questo comporta la cancellazione della registrazione consolare presso il Consolato Generale d'Italia e la registrazione presso il Comune italiano.

Secondo la Legge 104/2002, la cancellazione automatica è prevista per coloro che, pur avendo ottenuto l'iscrizione, non possono più essere rintracciati all'ultimo indirizzo dichiarato.

In termini legali e fiscali, cosa significa iscriversi all'AIRE?

L'iscrizione all'AIRE comporta l'acquisizione di una serie di diritti, come il voto all'estero o il rimborso dell'IVA su alcuni beni acquistati in Italia. Ti permette inoltre di effettuare all'estero, presso gli uffici consolari, operazioni che altrimenti richiederebbero il rientro in Italia, come il rinnovo della carta d'identità, del passaporto o della patente di guida, o la richiesta di alcune certificazioni (certificati di nascita, matrimonio o morte).

Tuttavia, si perdono anche alcuni diritti, come l'assistenza sanitaria nazionale. Inoltre, se risiedi in un paese al di fuori della Comunità Europea, perdi anche il diritto alla Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), che invece fornisce assistenza sanitaria negli Stati membri della Comunità Europea. Tuttavia, è possibile richiedere un'assistenza medica limitata (visite ospedaliere urgenti e non progressive).

Inoltre, i minori cittadini italiani, non iscritti all'AIRE ma residenti all'estero, hanno il dovere di iscriversi alle scuole dell'obbligo italiane. La mancata iscrizione comporta l'inosservanza dell'obbligo dei genitori di educare i figli alla scuola primaria, che la legge italiana considera un reato (articolo 731 del Codice Penale, Inosservanza dell'obbligo di istruzione primaria dei minori).

È fondamentale sottolineare che la residenza è una cosa e la residenza fiscale è un'altra. Infatti, è necessario avere una chiara comprensione dei concetti di residenza e domicilio fiscale del cittadino italiano e dei rapporti con l'AIRE, al fine di comprendere le imposte sul reddito e l'IVA.

Una persona fisica è considerata residente se lo è per la maggior parte dell'anno, cioè per un periodo di almeno 183 giorni -184 per gli anni bisestili-, anche se non continuativi:

sono iscritti nelle anagrafi della popolazione residente sono residenti nel territorio dello Stato ai sensi del Codice Civile o sono domiciliati nel territorio dello Stato ai sensi del Codice Civile.

Gli articoli 2 e 3 del TUIR stabiliscono che la persona è soggetta a tassazione sul territorio italiano per i redditi, ovunque essi si producano, secondo il principio della World Wide Taxation.

In definitiva, sono considerati residenti fiscali i cittadini italiani con residenza (civile) in Italia per tutti i redditi prodotti ovunque e i non residenti in Italia per i redditi prodotti nel territorio nazionale italiano. Infatti, può essere il caso di un cittadino italiano che risiede all'estero e produce un reddito in Italia; in tal caso, deve dichiararlo al fisco secondo la normativa fiscale vigente. Anche gli italiani iscritti all'AIRE ed emigrati in Paesi a fiscalità privilegiata devono essere considerati residenti fiscali in Italia.

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