Si può lavorare in un altro paese dell'UE con un permesso di soggiorno rilasciato da un paese dell'UE.
Un permesso di soggiorno rilasciato da uno Stato membro dell'UE non sempre dà il diritto di lavorare in altri Paesi.
Per quanto riguarda l'Italia, in generale, i permessi cosiddetti "ordinari" (per lavoro, studio, famiglia, assistenza ai figli, motivi religiosi, attesa di occupazione, asilo, ecc.) consentono al titolare di lavorare all'estero solo temporaneamente, senza la possibilità di instaurare un rapporto permanente.
Questo perché i permessi cosiddetti "ordinari" ti permettono di soggiornare in altri Paesi Schengen per un massimo di 90 giorni consecutivi, con la possibilità di effettuare solo brevi soggiorni in Italia.
Pertanto, se desideri trasferirti all'estero, dovrai richiedere un permesso di soggiorno nel nuovo Paese, in base alle sue norme interne sull'immigrazione.
L'unica eccezione è il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, previsto dal Decreto Legislativo 3/2007, che, in applicazione della Direttiva 2003/109/CE, ti permette di lavorare e studiare in un Paese diverso da quello che lo ha rilasciato.
In ogni caso, è consigliabile informarsi presso le autorità dello Stato di nuova destinazione per verificare che non siano stati imposti limiti a questo tipo di ingresso o se vi siano requisiti particolari (ad esempio, risorse finanziarie minime, disponibilità di alloggio o copertura assicurativa).